La Cina possiede un ricco patrimonio naturalistico: 897 parchi naturali nazionali, di cui un terzo aperti gratuitamente al pubblico.
Osservando il numero di presenze nei parchi naturali cinesi, durante la prima metà del 2019 si è verificato un incremento notevole rispetto all’anno precedente. Questa crescita ha avuto un riscontro positivo anche a livello di entrate:
- +14% di turisti (cinesi e stranieri) in visita ai parchi naturali, pari ad oltre 900 milioni di visite;
- fatturato totale di 850 miliardi di Yuan (pari a 109 miliardi di euro), una crescita del 13% YOY.
Qual è il motivo del successo tra i turisti cinesi dei viaggi verso mete naturalistiche?
L’offerta di un connubio perfetto tra attività outdoor e luoghi ideali per rilassarsi a contatto con la natura. La spinta motrice è il desiderio di riconnettersi con la natura di chi proviene dai contesti urbani, interessato a ritrovare benessere fisico e mentale.
Cosa succede per le mete naturalistiche nel post-Covid?
L’emergenza Covid-19 si è rivelata essere un fattore positivo per l’incremento del turismo verso mete naturalistiche su scala globale.
Nel periodo di ripresa post-Covid, infatti, saranno privilegiati siti con ampi spazi aperti rispetto ai luoghi turistici più affollati. In particolare, i turisti cinesi mostrano forte propensione ad alimentare questo nuovo trend: il 45% di questo gruppo si dichiara appassionato di viaggi outdoor, spinti dal desiderio di immersione nella natura, numero molto elevato rispetto ai viaggiatori provenienti da altri paesi.
Nel 2020 McKinsey individuava nelle attrazioni outdoor le destinazioni principali per il turismo cinese nel post-pandemia. Alle destinazioni naturali in Cina, si accosta inoltre il desiderio di scoperta di contesti paesaggistici totalmente differenti da quelli cinesi, come potrebbero essere quelli europei.
Quali mete nel mondo sfruttano quest’opportunità?
Il sud est Europa deve gran parte del proprio successo all’attrazione turistica dei luoghi naturali.
Agli occhi del turista cinese, si distinguono particolarmente la Croazia e la Slovenia, con offerta diversa dalla maggior parte delle destinazioni europee. Queste puntano infatti su attività outdoor e la scoperta dei parchi naturalistici come le Alpi Giulie in Slovenia o il Parco nazionale dei laghi di Plitvice in Croazia. Negli ultimi anni queste mete hanno visto il più alto tasso di crescita nel mondo per arrivi dei turisti provenienti dalla Cina.
Volando in America, si distingue il Canada: il 51% dei turisti cinesi decide di visitarlo perché affascinati dai suoi paesaggi naturali. Tra i casi di successo il Banff National Park, che ha registrato un incremento del numero di visitatori cinesi del 25-30% ogni anno dal 2010, con 50000 visite nel 2016. Questa crescita è anche il risultato dell’operazione di marketing turistico attraverso le maggiori app cinesi. Sulle piattaforme WeChat e Weibo sono facilmente reperibili informazioni di viaggio e immagini dei paesaggi grazie agli account promozionali del Banff National Park. Ciò costituisce un ponte importante per raggiungere il mercato cinese, vasto per dimensioni e potere di spesa.
Italia e Europa
L’Europa e l’Italia hanno la possibilità di cogliere questa nuova opportunità di sviluppo turistico e quindi incrementare i flussi di turisti cinesi. L’offerta comprende numerosi parchi naturali, come ad esempio:
- Parco Nazionale del Vesuvio (Italia), creato nel 1995 con 11 sentieri naturalistici;
- Parco Nazionale del Teide (Spagna), con il suo caratteristico vulcano che rappresenta la vetta più alta del paese;
- Parco Nazionale Pereda-Gerês (Portogallo).
La prospettiva è quindi di puntare a questa nicchia di mercato sempre più in crescita, che potrebbe fare la differenza nella fase di ripresa del turismo internazionale successiva all’emergenza sanitaria.
Come fare? Iniziando a valorizzare il vasto patrimonio naturalistico attraverso una promozione organica, localizzata e digitale nelle app cinesi.
Aggiornamento: questo articolo è stato rivisto il 04/07/2022.